Che cos’è?
L'incentivo del bonus ristrutturazione 2023 è per coloro che hanno deciso di effettuare lavori di ristrutturazione all’interno della propria abitazione. Fino ad un massimo di 96.000 euro di spesa per gli interventi, che successivamente vedremo nel dettaglio, per una detrazione del 50% sull’IRPEF. Continua a leggere l’articolo se vuoi scoprire le novità del bonus ristrutturazione del 2022, come funziona e a chi spetta.
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Le novità del 2023
Quello che è importante dire è che con la Legge di Bilancio 2023, il bonus ristrutturazione è stato esteso fino alla fine dell'anno. Sono state, però, introdotte delle nuove attuazioni relative alla cessione del credito e allo sconto in fattura, secondo il Decreto anti-frode.
Come funziona?
Se stai pensando o hai deciso che questo è il momento giusto per poter ristrutturare alcune parti della tua casa, devi sapere che queste sono le detrazioni IRPEF previste: il 65% per i lavori di adeguamento antisismico e per i lavori di miglioramento dell’efficienza energetica mentre il 50% per i restauri edilizi.
Quali lavori di ristrutturazione comprende?
Ora è necessario comprendere quali lavori nello specifico comprende il Bonus Ristrutturazione 2023, in modo da conoscere ogni informazione necessaria che può aiutarti a comprendere bene la tua situazione specifica.
- Abbattimento delle barriere architettoniche come la realizzazione di un ascensore, rifacimento del tetto installazione di un impianto di sicurezza.
- Abbattimento dei muri interni;
- Creazione di posti auto e autorimesse Accorpamenti di locali;
- Rifacimento balconi e bagno;
- Impianto elettrico e impianto di condizionamento;
- Rinnovamento infissi;
- Scale, sottotetto e Tende solari;
Per l’Agenzia delle Entrate, non sono detraibili lavori di installazione come quello dei sanitari, il cambiamento di pavimentazione o tinteggiatura delle pareti. In quanto sono ritenuti interventi di ordinaria manutenzione.
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A chi spetta?
Il Bonus Ristrutturazione spetta a tutti coloro che che pagano le imposte sui redditi, sia residenti che non in Italia. Non solo i proprietari della proprietà possono beneficiare, ma anche l’inquilino o il comodatario. Vediamo subito in concreto i soggetti che possono beneficiare: ovviamente il proprietario dell’immobile, il titolare di un usufrutto, uso e abitazione, come definito prima l’inquilino e il comodatario, i soci di cooperative e di società semplici, gli imprenditori per le proprietà non strumentali, i coniugi, parenti entro il terzo grado e il convivente (anche se non è proprietario dell’immobile).
Mi raccomando, soprattutto negli ultimi casi citati, è necessario comunicare all’inizio dei lavori, la vostra condizione specifica.
La documentazione
Se si vuole beneficiare della detrazione per la ristrutturazione della seconda casa, sarà necessario esibire la documentazione corretta. Le abilitazioni amministrative in relazione alla concessione, autorizzazione o comunicazione di inizio lavori; La domanda di accatastamento per gli immobili non ancora censiti; Le ricevute di pagamento dell’IMU; La delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori e tabella millesimale di ripartizione delle spese per gli interventi riguardanti parti comuni di edifici residenziali; La comunicazione preventiva contenente la data di inizio dei lavori da inviare all’Azienda Sanitaria Locale; Le fatture e ricevute fiscali relative alle spese effettivamente sostenute; ed infine le ricevute dei bonifici di pagamento.
Spesa calcolata
Vediamo subito in concreto un esempio di spesa calcolata se vuoi usufruire del Bonus Ristrutturazione 2022. Come affermato nelle prime righe dell’articolo, il limite di spesa su cui poi calcolare il bonus è di 96.000 euro e la detrazione viene poi calcolata in 10 quote annuali. Facciamo un piccolo esempio: hai speso 20.000 euro per la ristrutturazione di una parte della casa che tanto desideravi cambiare.
Hai quindi diritto a una detrazione IRPEF pari a: 50% di 20.000 euro = 10.000 euro. Questi 10.000 euro vengono divisi successivamente in 10 quote, ossia 1.000 euro che ti saranno accreditati ogni anno in fase di dichiarazione dei redditi.